Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli di Chiara Moscardelli

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Teresa Papavero ha quarant’anni e da poco è tornata nel suo paese natale, Strangolagalli, dopo aver vissuto a Roma alcuni anni. E proprio a Strangolagalli sta provando a ricominciare daccapo: una nuova attività (un agriturismo nella casa di famiglia) e una nuova vita amorosa. Peccato che l’uomo incontrato su Tinder con cui è a cena finisca giù dal balcone: suicidio o omicidio? Teresa ha un fiuto eccezionale, ma non tutti lo capiscono: è confuso il maresciallo Lamonica, sprezzante e sardonico il poliziotto Leonardo Serra, venuto da fuori proprio per indagare il crimine. In più una delle donne ospiti del suo B&B, Monica Tonelli, sparisce improvvisamente. Strangolagalli non ha mai avuto così tanti riflettori puntati addosso, specie dopo che il programma d’inchiesta Dove sei? dedica una puntata alla scomparsa della donna. Teresa non si arrende e seguendo il suo intuito riuscirà a scoprire la verità…
I libri della Moscardelli mi rilassano. Forse sono un po’ semplici nella trama e nello svolgimento, ma sono comunque carini e adatti per tirare su il morale. Sono brevi, godibili, ammantano serenità di spirito. E direi che non è poco per un libro. Ovvio, non bisogna aspettarsi colpi di scena mirabolanti o rivoluzioni della trama, però sono scorrevoli, piacevoli e non hanno un finale apertamente scontato.
Teresa Papavero è una donna di 40 anni, un po’ bizzarra certamente, ma inoffensiva. Non vuol far sapere a nessuno che usa Tinder o che è uscita con un uomo molto più giovane di lei. Peccato che la cena con Paolo non si risolva proprio nel migliore dei modi: il ragazzo viene ritrovato sulla strada, dopo una caduta dal balcone. E l’unica testimone è Teresa. Testimone per modo di dire perché al momento del decesso lei è in bagno, quindi non ha visto nulla. Però sospetta che ci sia qualcosa di losco nella morte di Paolo. Il maresciallo Lamonica non sa cosa pensare: le chiacchere della Papavero lo tengono lontano dalla cenetta preparata dalla moglie e le sembrano campate in aria. Il poliziotto scelto Leonardo Serra invece è apertamente scettico, ma decisamente affascinante.
E beh, il giallo è quello che è, quindi niente super finale alla Agatha Christie, però il romanzo è fluente e non smielato, cosa di cui ringrazio l’autrice. E questo stile ironico e un po’ irriverente con cui viene descritta Teresa è decisamente un toccasana per l’umore.

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