Le nemiche di Carla Maria Russo

DSCN3684
Mantova, corte dei Gonzaga, anno 1501: Isabella d’Este scopre che il fratello maggiore sarà maritato con una delle donne più chiaccherate del momento, Lucrezia Borgia. Figlia illegittima di papa Alessandro VI e sorella del Valentino, Lucrezia è già vedova due volte a soli 21 anni. Dal matrimonio con gli Este cerca protezione e allontanamento dalla famiglia Borgia, odiata e temuta. Isabella non sopporta che il fratello, e di conseguenza la casa degli Este, si leghi ad una donna nata da una tenutaria di bordello. Isabella d’Este è raffinata, colta, abile tessitrice di legami diplomatici; Lucrezia Borgia porta con sé una fama pessima di iettatrice e la famiglia Borgia, per quanto potente, basa tutto ciò che possiede sul papato: quando il capo famiglia sparisce di scena, il rischio per i suoi figli è lo stesso. Lucrezia arriva a Ferrara dove cerca e riesce a legarsi ad alcuni esponenti della corte estense, portando una ventata di novità e fascino, ma anche dissapori e inimicizie. E, sempre in mezzo, la politica del tempo: le lotte tra spagnoli e francesi, le deboli alleanze, veleni e pugnali…
Dopo qualche tempo dalla data di uscita, anche io leggo l’ultimo romanzo di Carla Maria Russo (e primo per me dell’autrice). Io solitamente sono molto cauta a prendere i romanzi storici a scatola chiusa, senza conoscerne il contenuto, perché generalmente condividono tutti un enorme problema: inserire morale ed etica moderne a personaggi che vivevano nel passato [per esempio oggi è considerato reato dare in sposa una bambina di 12 anni (nella maggioranza dei Paesi) laddove nel passato (e per passato intendo neanche cent’anni fa in alcuni casi) non lo era]. Questo romanzo per lo meno non tenta questo approccio sulla morale, anche se poi le varie storie d’amore mi sembrano abilmente amplificate per il gusto del lettore. È scorrevole, coinvolgente, e, soprattutto – essendo basato su personaggi reali – non ci sono i lieti fini un po’ scontati e banalizzati dei soliti romanzi: se un personaggio per esempio è morto sbranato dai lupi, non si può scrivere che è spirato felice nel suo lettuccio (esempio a caso, nessun personaggio muore sbranato dai lupi).
Anche se alcune storie d’ammmmore sono un po’ tirate, certo la trama funziona e si legge piacevolmente, nel giro di poche ore. E infatti ora sto aspettando che mi arrivino i prossimi libri della Russo per poterli divorare.

5 Comments

  1. Da storico che scrive saggi e romanzi storici vi sono alcune pecche anche piuttosto gravi: Breve nota storica da quale saggio storico ha preso tali informazioni per delineare il contesto storico? Di solito quando si scrive un romanzo storico si dice da dove si attingono le fonti storiche per far sì che il lettore o lettrice cerchi ulteriori informazioni. Gli avvenimenti storici narrati come possiamo confermarli? Senza fonti storiche il romanzo perde di validità e quindi ciò che viene scritto vale zero. L’uso delle fonti storiche viene sempre ricordato sia che si scriva tesi o saggi ma anche romanzi a valenza storica.

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...