
Edito dalla Tunuè, questa graphic dai tratti splendidi e dalle colorazioni volutamente stringate ai toni dell’ocra, grigio e marrone (richiamo ai campi che fanno da sottofondo alla storia) è molto particolare. E mi spiego: io non ho letto il romanzo vincitore del premio Strega da cui è stata tratta questo rendimento grafico. E qui sta il problema: perché la graphic novel è pensata per un pubblico che già conosce la storia della famiglia Peruzzi. Anche la scelta, storicamente accurata e valida, di far parlare i embri della famiglia in emiliano (la prima parte della storia si svolge nei dintorni di Ferrara), non ha agevolato lo scorrimento. Così come la somiglianza tra tutti i personaggi. Una somiglianza cercata e voluta, perché si tratta di fratelli, di zii, di nipoti. Eppure io ho faticato non poco a tenere il passo.
Ora sono curiosa di prendere in mano il romanzo da cui è tratta!